Arctic 2 Atacama
Febbraio 2016
Con Ray Zahab e Jen Segger. The team journeyed from -50°C (-58F) to +50°C (120F) over 1,500km, on mountain bikes and foot, crossing both Baffin Island in Canadian winter, and the Atacama Desert in Chilean summer.

‘Arctic to Atacama’, ha visto coinvolti Stefano e il suo compagno d’avventure Ray Zahab, in un’impresa al limite della resistenza umana. Con loro eccezionalmente una donna, l’ultrarunner Jen Segger, canadese come Ray.
Hanno affrontato in un’unica spedizione temperature che coprono un’escursione termica pari a 100 gradi centigradi! In che modo? Passando dai -50°C dell’inverno artico canadese, ai +50°C del deserto cileno di Atacama, il tutto in autosufficienza, cioè portando con sé le scorte di cibo e gli elementi tecnici necessari alla sopravvivenza.
La grande novità è stata la modalità di locomozione della spedizione: per la prima volta, infatti, il team si è mosso su due ruote, per l’esattezza utilizzando due mountain bike, due diverse in base al territorio affrontato.
La spedizione è iniziata al freddo; in sella alle loro fat bike, mountain bike con pneumatici molto larghi dotate di 600 chiodi ciascuno, hanno pedalato per circa 350 km, senza supporti esterni, attraversando l’Oceano Artico (congelato chiaramente) dal paese inuit Qikiqtarjuaq sull’Isola di Baffin, alla comunità di Pangnirtung.
“Il pack è stata la nostra pista – come dice Stefano – senza tempistiche o velocità di percorrenza prefissate perché nessuno mai ha affrontato una sfida del genere. Ci siamo nutriti di legumi preparati a casa e olio di cocco per attrarre il meno possibile il sensibile olfatto degli orsi bianchi. Di notte abbiamo dormito in tenda protetti da un recinto a cui è collegato un allarme che segnala l’eventuale presenza di potenziali rischi”.
Terminata questa prima parte molto impegnativa e rischiosa per le condizioni atmosferiche trovate, Stefano Ray e Jen sono saliti su un aeroplano diretto in Sud America; una volta atterrati ad aspettarli una classica mountain bike, mezzo perfetto per coprire il percorso (già intrapreso da Zahab alcuni anni fa) di 1.200 km che attraversa da Nord a Sud il deserto di Atacama, il luogo più arido della Terra, su altitudini di 2.000/3.000 metri. Con temperature vicinissime ai 50°C, in piena estate cilena!
“Nella parte calda della nostra impresa, siamo stati messi a dura prova dai raggi ultravioletti! In quella parte del globo il buco nell’ozono è particolarmente accentuato e per proteggerci dovevamo pedalare completamente coperti. In questa parte di spedizione nessun rischio di essere facili prede, né di imbatterci in serpenti o invertebrati velenosi, ed abbiamo potuto contare sul rifornimento idrico una volta ogni sera. Abbiamo avuto modo di sperimentare anche il funzionamento e la resistenza di nuovi materiali tecnici e il funzionamento di tecnologie di ultima generazione. La spedizione è stata tra l’altro un vero test fisico e tecnico”.

L’importanza di avere partner capaci
Per noi i partner non sono coinvolti in modo marginale, bensì fondamentale per il successo di ogni singolo momento. Giocano un ruolo essenziale, apportano nuove idee e nuovi concetti, ci aiutano a creare il concept di ogni spedizione e, soprattutto, aiutano a garantire la completa gratuità dei programmi i2P per gli studenti.

